Il fondo Salvago Raggi è stato depositato dalla marchesa Camilla Salvago Raggi nel 1970. I documenti, conservati in 147 scatole, coprono un arco cronologico di sei secoli, dal 1300 fino agli anni trenta del novecento (con copie di documenti a partire dai primi del duecento); consistono in ventisei pergamene, due fascicoli e trenta registri membranacei, 95 registri di scritture contabili, 161 registri e fascicoli relativi a Tiglieto e Campale (oltre a nove volumi di materiale diverso), 64 pezzi relativi ad "atti di causa", 144 filze e 211 mazzi di documenti sciolti.
Il materiale rispecchia le attività di una famiglia composta da tre nuclei separati: gli Spinola, i Raggi e i Salvago. L'origine della famiglia Salvago Raggi va rintracciata tra gli Spinola di Luccoli, del ramo dei feudatari di Rocchetta e Roccaforte, signori di Busalla, Borgo Fornari e Ronco Scrivia; Giovanna, l'ultima Spinola, senza discendenti diretti, lascia eredi i cugini Gio. Antonio e Giacomo Filippo Raggi, nel 1817. Questi Raggi appartengono alla discendenza di Tommaso Fieschi Raggi, tesoriere generale in Spagna per Filippo II, e dei cardinali Ottaviano e Lorenzo, commendatario dell'abbazia di Santa Maria di Tiglieto. Violantina Raggi, unica figlia di Anton Giulio di Gio. Antonio, sposa (nel 1864) Paris Maria Salvago, erede dei duecenteschi Strigliaporco: il loro figlio Giuseppe ottiene l'autorizzazione a chiamarsi Salvago Raggi, perpetuando entrambi i cognomi.
Strumenti di consultazione
Inventario analitico del fondo