Guida alla tesi di laurea triennale - sede di Genova

Prova finale corsi di Genova

La prova finale consiste nella discussione, dinanzi ad apposita Commissione, di un elaborato teorico e/o applicativo, realizzato dal laureando su un tema concordato con un docente di riferimento.

L'elaborato deve essere attinente a un insegnamento presente nel piano di studi e può includere esperienze maturate dal laureando durante gli studi (ad esempio: tirocinio, Erasmus), purché d'interesse per l'insegnamento. Tramite l'elaborato, lo studente deve dimostrare di avere sviluppato adeguate capacità di apprendimento che consentano di approfondire in modo autonomo una specifica tematica, utilizzando in modo appropriato il linguaggio tecnico dell'insegnamento scelto per comunicare in modo chiaro con interlocutori specialisti e non specialisti. L’elaborato può essere redatto in lingua inglese, purché accompagnato da un abstract in italiano.   


La valutazione della prova finale verterà sull’acquisizione delle seguenti competenze:

  1. Essere in grado di svolgere un lavoro autonomo applicando le conoscenze acquisite nel percorso di studi;
  2. Sapersi documentare in modo corretto, ricercando fonti e materiale di carattere scientifico coerente con la tematica sviluppata, anche utilizzando le risorse elettroniche messe a disposizione dalle fonti ufficiali e dal Centro di Servizi Bibliotecari dell’Ateneo;
  3. Saper descrivere il risultato del proprio lavoro in modo adeguato alla disciplina di riferimento e sufficientemente sintetico, impiegando termini corretti, citando le fonti e la bibliografia di riferimento;
  4. Essere in grado di presentare oralmente alla Commissione il lavoro svolto e di discutere in modo efficace sulle questioni poste dai membri della Commissione.

Modalità di iscrizione all’esame di laurea triennale

Lo studente, dopo aver concordato con il docente il titolo definitivo dell'elaborato finale, avvia la compilazione della domanda di laurea alla pagina https://servizionline.unige.it/studenti/domandalaurea, preoccupandosi di conoscere le scadenze entro le quali:

  1. confermare la domanda e pagare la tassa di iscrizione (attenzione: sono previsti blocchi informatici che impediscono di confermare la domanda di laurea a chi ha ancora esami in debito);
  2. inviare il file dell’elaborato finale al docente di riferimento per il relativo controllo e gli opportuni rilievi;
  3. predisporre (previo accordo con il proprio docente di riferimento) il proprio elaborato finale in formato .pdf di dimensioni ridotte (come procedere per ridurre le dimensioni del file);
  4. inviare il file definitivo dell’elaborato finale (approvato dal docente) in formato pdf a tesidilaurea@economia.unige.it, avendo cura che sia nominato con Cognome, Nome, Matricola, Corso di Studi in forma abbreviata (es. “Rossi Mario_Matr 12345_CLEC.pdf”) indicando in Oggetto: Cognome, Nome, Matricola, Corso di Studi in forma abbreviata (es. “Rossi Mario_Matr 12345_ CLEC”). Si informa che NON verrà inviata mail di avvenuta ricezione dell'elaborato. (Non è al momento attiva la funzione di Upload per le tesi triennali).

L’iscrizione alla prova finale avviene con l’approvazione della domanda da parte del docente di riferimento.

Altri adempimenti procedurali

Regolarità della posizione amministrativa      

  • Prima della scadenza per confermare la domanda di laurea: i laureandi dovranno verificare che i voti registrati in carriera corrispondano a quelli accettati, segnalando con urgenza eventuali discrepanze alla Segreteria studenti con email a studenti.soc@unige.it. Lo stesso indirizzo dovrà essere utilizzato anche per quesiti sulla regolarità dei pagamenti.
  • Si consiglia di verificare anche che risulti in carriera l'eventuale tirocinio curriculare senza CFU, ma utile per la premialità.
  • Alla scadenza per l’invio dell’elaborato finale: i laureandi dovranno verificare che non vi siano pendenze con la Biblioteca. La Biblioteca dovrà essere contattata anche solo per comunicare che non sono stati presi libri in prestito, scrivendo all’indirizzo di posta biblio@economia.unige.it o recandosi presso i locali siti in via Vivaldi. La mancata regolarizzazione dei prestiti può comportare la non ammissione all'esame di laurea.

Modifica del titolo dell’elaborato finale     
Per modificare il titolo inserito nella domanda di laurea già confermata il laureando dovrà scrivere all’indirizzo sportello@economia.unige.it indicando il nuovo titolo e la relativa traduzione in inglese.

Slittamento della domanda di laurea     
Dopo la conferma della domanda di laurea solo la Segreteria didattica del Dipartimento può effettuare lo slittamento dell’iscrizione alla prova finale ad una sessione successiva. Gli interessati possono farne richiesta scrivendo a sportello@economia.unige.it

Fasi della preparazione dell'elaborato

La preparazione dell’elaborato scritto da presentare alla prova finale comprende diverse fasi:

  1. richiesta della tesi al docente di riferimento e definizione del tema;
  2. ricerca bibliografica preliminare e studio del tema;
  3. definizione degli obiettivi dell'elaborato e stesura della scaletta di massima;
  4. stesura del testo dell'elaborato.

Richiesta al docente di riferimento e definizione dell’argomento     
Lo studente contatta il docente dell’insegnamento nel cui ambito intende svolgere il suo lavoro (prediligendo insegnamenti che hanno suscitato interesse) in tempo congruo rispetto alla scadenza prevista per l’iscrizione all’esame di laurea.     
Il docente disponibile (docente di riferimento) concorda con lo studente il tema dell'elaborato e il suo carattere teorico o pratico (ad esempio: approfondimento di un argomento, di una sentenza, di un caso reale, effettuazione di un’indagine tramite questionari, interviste). Il tema dell'elaborato deve esser tale da poter essere affrontato con impegno proporzionale ai 4 CFU attribuiti alla prova finale.

Ricerca bibliografica e studio dell’argomento     
Sulla base delle indicazioni concordate con il docente, lo studente approfondisce il tema attraverso la ricerca bibliografica per conoscere i risultati delle ricerche precedenti sullo stesso argomento e poter quindi delineare il tema in modo più specifico; è opportuno annotare progressivamente le fonti bibliografiche consultate per comporre così una bibliografia di massima. La capacità di ricerca bibliografica è oggetto di valutazione con riferimento alle competenze sviluppate nel corso di laurea (competenza al punto n. 2 dell'elenco di competenze valutate in sede di esame finale). In questa fase, lo studente è invitato ad avvalersi della Biblioteca di Economia e del personale della Biblioteca per imparare a consultare il ricco materiale a disposizione.

Ad esempio, tramite: 

  • il servizio Trova Riviste è possibile accedere alle riviste elettroniche anche da casa
  • il servizio Trova Banche Dati è possibile accedere a numerose banche dati (Abi Inform, Econlit, Science Direct, Wiley Interscience, Springerlink, AIDA, Amadeus 

È anche possibile usufruire di Prestiti interbibliotecari, ossia consultare i cataloghi di altre biblioteche e richiedere, con congruo anticipo, il prestito del titolo prescelto.     

Stesura della scaletta di massima con definizione degli obiettivi         
Una volta presa confidenza con l’argomento, lo studente può passare a definire gli obiettivi del lavoro e una scaletta di massima. Questi elementi vengono discussi con il docente al fine di raccogliere commenti e osservazioni.  Una corretta definizione degli obiettivi e della scaletta è cruciale per ottenere un elaborato organico e candidato a una valutazione finale positiva.
La scaletta è un'importante guida per la stesura dell'elaborato; fornisce ordine e sequenza logica agli argomenti, aiutando lo studente ad evitare salti logici, duplicazioni e perdite di tempo.

Stesura del testo

Dopo l’approvazione degli obiettivi e della scaletta, lo studente procede autonomamente nella stesura dell'elaborato eventualmente completando la ricerca bibliografica. Solo dopo avere raccolto, studiato e organizzato il materiale inizierà a scrivere l’elaborato partendo da uno schema dei ragionamenti da esporre in ciascun paragrafo. Dallo schema deve emergere la "consequenzialità logica"; ogni discorso deve trovare le sue premesse in quanto precede e porne di nuove per quanto segue.     
L’autonomia di lavoro dello studente è oggetto di valutazione (competenza al punto n. 2 dell'elenco di competenze valutate in sede di esame finale). Il docente di riferimento rappresenta un supporto a disposizione per chiarire eventuali dubbi e discutere eventualmente del lavoro, ma non è un “coautore” che corregge o revisiona bozze e singoli capitoli.

Durante la stesura, lo studente deve curare attentamente la lingua italiana: il testo deve essere corretto, privo di errori di ortografia e sintassi ed anche privo di errori di battitura (il correttore ortografico è un supporto indispensabile ma non sufficiente).     
È quindi necessario rileggere attentamente e più volte quanto scritto, prestando particolare attenzione ai termini tecnici (competenza al punto n. 3 dell'elenco di competenze valutate in sede di esame finale) 
Nel testo vanno sempre indicati i riferimenti bibliografici dettagliati, ossia le fonti a cui si fa riferimento e quando si cita il testo parola per parola occorre usare le virgolette, riportando anche il numero di pagina corrispondente.

Struttura dell’elaborato scritto     
Deve essere concordata con il docente di riferimento. In ogni caso, una struttura 'standard' è costituita da:     
- Indice     
- Abstract (in italiano ed in inglese)     
- Svolgimento suddiviso in capitoli     
- Considerazioni di sintesi (Conclusioni)     
- Bibliografia     
La lunghezza indicativa dell'elaborato indicativa dovrebbe essere tra 30 e 70 pagine, a seconda delle caratteristiche del tema trattato.

Indice     
Deve rispettare la consequenzialità logica del lavoro concordata con il docente di riferimento. I titoli dei capitoli e dei paragrafi devono far risaltare il contenuto, evitando frasi “a effetto” di taglio giornalistico.     
Deve essere a due livelli (capitoli e paragrafi) o tre (con aggiunta di sotto paragrafi); vanno evitate articolazioni più ampie per il rischio di disperdere l'attenzione del lettore.

Abstract (in italiano e in inglese)     
Deve essere breve (tra 150 e 200 parole) e spiegare l’oggetto del lavoro, chiarire la motivazione che ha determinato la scelta dell’argomento e descrivere in estrema sintesi il metodo di ricerca seguito e i risultati ottenuti.

Svolgimento suddiviso in capitoli     
Deve rispettare alcuni requisiti di qualità:

  • stile asciutto, conciso, periodi brevi e molto ordinati (soggetto, verbo, complementi);
  • impiego della forma impersonale (evitando l’io e il plurale maiestatis); 
  • lessico ricco, tecnico e adeguato al tema discusso (non artefatto); evitare neologismi se non strettamente necessari;
  • ogni concetto/termine nuovo va spiegato solo la prima volta che viene introdotto nella trattazione;
  • grafici e tabelle (numerati progressivamente) vanno impiegati solo quando aiutano la comprensione (evitati quando disperdono l'attenzione) ricordandosi di richiamarli e commentarli nel testo.

Considerazioni di sintesi (Conclusioni)     
Devono riassumere le considerazioni salienti sviluppate nel corso del lavoro e prospettare possibili sviluppi futuri del tema esaminato nell'elaborato.

Bibliografia     
Deve limitarsi alle fonti citate nell’elaborato, ordinate alfabeticamente per i cognomi dei diversi autori e cronologicamente nel caso di più lavori dello stesso autore. Si consiglia di predisporla ed aggiornarla man mano che si procede nella stesura dell’elaborato.     
Deve essere redatta rispettando le seguenti convenzioni:

  • Articoli tratti da riviste scientifiche     
    Pugh D.S., Hickson D.J., Hinings C.R., MacDonald K.M., Turner C., Lupton T., 1963, “A conceptual Scheme for Organizational Analysis”, Administrative Science Quarterly, Vol. 8, n. 3, pp. 289- 315.
  • Monografie     
    I frantumi ricomposti – Struttura e ideologia nel declino del «taylorismo» in America, Marsilio, Venezia.
  • Monografie in lingua straniera di cui è stata consultata l’edizione italiana     
    Thompson J.D., 1967, Organizations in Action, McGraw-Hill, New York (ed. it., L’azione organizzativa, Isedi, Torino, 1988).
  • Curatele     
    Rossi P., Mori M., Trinchero M. (a cura di), 1975, Il problema della spiegazione sociologica, Loescher, Tori.
  • Capitoli di libro     
    Maggi B., 1992, “La ricerca sociale nelle organizzazioni”, in Costa G. (a cura di), Manuale di gestione del personale, Utet, Vol. 1, pp. 83.
  • Relazioni a workshop e convegni     
    Masino G., 2003, Nuove tecnologie per le decisioni, relazione presentata al IV Workshop dei docenti e ricercatori di organizzazione aziendale, Firenze, 13.
  • Risorse Web     
    Ciani E. e De Blasio G. (2014). A volte funzionano: i sussidi alla stabilizzazione dei precari. Risorsa web reperibile all’indirizzo: http://www.lavoce.info/archives/20619/funzionano-i-sussidi-stabilizzazi… (consultato 25 giugno 2014).     
    Livi Bacci M. (2014). Italiani verso la Gran Bretagna. Risorsa web reperibile all’indirizzo: http://www.neodemos.it/index.php?file=onenews&form_id_notizia=804 (consultato 25 giugno 2014).

     
Formattazione dell'elaborato    
L’elaborato finale deve proporre come prima pagina il frontespizio reperibile qui. Salvo diversa richiesta del docente di riferimento, il testo deve essere formattato seguendo il seguente standard:

  • Margini: destro e sinistro, inferiore e superiore 3 cm
  • Allineamento testo: giustificato
  • Numeri di pagina: in basso a destra
  • Formato testo: carattere Times New Roman 12, interlinea 1,5, rientro prima riga 1 cm
  • Formato note a piè di pagina: carattere Times New Roman 10, interlinea singola, nessun rientro
  • Formato bibliografia: carattere Times New Roman 12, interlinea singola, rientro sporgente di 1 cm
  • Usare il carattere grassetto solo per i titoli di capitoli, paragrafi, sotto paragrafi e per i numeri e la didascalia di grafici e tabelle
  • Utilizzare i numeri romani per numerare i capitoli e i numeri arabi per i paragrafi e sotto paragrafi
  • Collocare le note a fine pagina e non al termine del capitolo; la numerazione delle note deve ripartire da zero ogni nuovo capitolo.

Figure, grafici e tabelle

  • In alto: presentano un numero progressivo che indica collocazione nei capitoli (con 'Tab. 2.3' si indica la terza tabella del cap. 2) e un titolo che sintetizza contenuto;
  • In basso: presentano la fonte - da riportare anche in bibliografia (ad es: Fonte: Istat, 2023, p. 235).
    Nel caso in cui figura, grafico o tabella siano frutto di propria elaborazione, non si indica alcuna fonte. Se si tratta di una elaborazione di grafici, figure o tabelle presenti in altra fonte, si indica: “Elaborazione sulla base di” prima della fonte (ad es: Elaborazione sulla base di: Istat, 2023, p. 235).

Citazioni     
Nel corpo del testo le fonti devono essere citate attraverso il richiamo, tra parentesi, del cognome dell’autore e dell’anno della pubblicazione. Esempio: Il reddito è inteso come variazione della ricchezza conferita dai proprietari, causata dallo svolgimento della gestione aziendale (Zappa, 1951) oppure Esempio: Le tre uguaglianze costituiscono nella teoria del Besta (1920) i teoremi derivati della partita doppia.     
Se la fonte è di un numero molto elevato di autori è sufficiente l’indicazione del primo seguito da et al. Esempio: (…) la dimensione dell’impresa è l’elemento principe che guida la progettazione organizzativa (Pugh et al, 1963).     
Nel caso in cui occorra citare letteralmente una frase od un (breve) passo tratto da una qualsiasi fonte la citazione deve riportare, inoltre, l’indicazione della pagina dalla quale il pezzo è stato tratto nella pubblicazione originale e la citazione deve essere inserita tra virgolette. Esempio: (…) “il taylorismo è molto di più che «lavoro in frantumi»: è una particolare forma di divisione del lavoro” (Butera, 1972: p. 16) oppure Esempio: (…) sembra utile allora richiamare a questo proposito quanto sostiene Torre (2002: p. 93): “un’efficace implementazione della flessibilità (anche del fattore lavoro) in azienda è favorita, a parità di condizioni, dalla presenza di una tecnologia non routinaria, di una struttura organica e di una cultura innovativa”.     
Nel caso in cui occorra citare letteralmente una fonte in lingua straniera di cui si è consultata l’edizione italiana occorre richiamare entrambe le edizioni. Esempio: (…) “La determinazione del campo d’azione non può essere un atto arbitrario, unilaterale” (Thompson, 1967, ed. it.: 1988: p. 103).     
Se la citazione della fonte in lingua straniera non è letterale, invece, si citerà solo l’anno dell’edizione originale. Esempio: (…) il caso presentato offre un esempio emblematico di come una tecnologia di concatenamento (Thompson, 1967) implichi un’elevata interdipendenza tra le unità organizzative interessate (…).     
N.B.: le citazioni letterali, comunque, si giustificano solo in casi in cui è davvero necessario richiamare un pensiero od un concetto nella sua formulazione originale o quando si vuole dare particolare enfasi ad una certa affermazione o nel caso in cui su di essa si voglia argomentare una critica od un esame puntuale.     
Ferma restando la necessità di citare esclusivamente le fonti effettivamente consultate, è possibile, in casi limitati, più spesso in nota, riportare nel testo una “fonte citata” (un testo citato nell’ambito di una fonte di cui si è in possesso ma che non è stata consultata in originale).     
La citazione in questo caso riporterà la dicitura “cit. in”. Esempio: Per un approfondimento si veda Rossi et al. (1975) cit. in Maggi (1988).     
 

Controllo antiplagio     
Gli studenti devono utilizzare in modo corretto le fonti, citandole adeguatamente sia nel testo, sia nella bibliografia finale e riportando sempre tra virgolette le parole altrui.     
Al fine di contrastare l’uso improprio delle fonti disponibili in rete, i testi degli elaborati finali vengono sottoposti ad un controllo antiplagio mediante apposito software.     
Lo scopo è educativo: si ritiene importante che gli studenti siano consci delle conseguenze giuridiche di natura sia penale sia disciplinare in caso di plagio.     
Qualora il docente di riferimento ritenga che lo studente non abbia utilizzato correttamente le fonti, gli chiede di rivedere l’elaborato finale ed eventualmente di slittare l’esame di laurea ad una successiva sessione.

Esame di laurea: discussione della tesi, conferimento del titolo 

L'elaborato per la prova finale è presentato dallo studente al docente esaminatore e a un secondo docente facente parte del Consiglio di Corso di Studi, in una data all’interno della sessione di laurea.     
Docente esaminatore e secondo docente valutano congiuntamente la prova finale sulla base dei criteri previsti dal Regolamento didattico di cds (art. 10.1) ed esprimono un punteggio sintetico da 0 a 5 punti, che viene verbalizzato utilizzando la piattaforma di Ateneo per la verbalizzazione degli esami di profitto.

Durante la presentazione lo studente può avvalersi dell'uso di slides, se autorizzato dal docente esaminatore. In questo caso, lo studente deve fornire a ciascuno dei due commissari un a copia stampata delle slides stesse.

Il superamento della prova finale non conferisce il titolo di studio.
Il conferimento del titolo di laurea allo studente avviene in seduta pubblica davanti alla Commissione di laurea. La Commissione prende in esame la carriera accademica del laureando/a, ivi compresa la sua prova finale, e conferisce la laurea, esprimendo a maggioranza semplice la valutazione complessiva in centodecimi.

Modalità di calcolo del voto finale

Il voto finale sintetizza la carriera dello studente, tenendo conto sia del raggiungimento da parte dello stesso degli obiettivi formativi del corso di laurea, sia della coerenza e validità complessiva del proprio progetto formativo individuale, costruito con adeguati gradi di libertà anche su attività e saperi non strettamente curriculari.     
Il voto finale risulta dalla somma di sei elementi:     
1. media curriculare (espressa in centodecimi): costituita dalla media aritmetica delle votazioni riportate negli esami sostenuti dallo studente ponderata in relazione al numero di CFU attribuiti a ciascun insegnamento o Altra attività formativa;     
2. lodi conseguite negli esami: ciascuna lode comporta un'aggiunta di 0,5 punti;     
3. il conseguimento all'estero da 3 a 11 CFU comporta l'aggiunta di 1 punto; da 12 a 18 CFU l'aggiunta di 2 punti e oltre 18 CFU l'aggiunta di 3 punti;     
4. premialità temporale pari a 3 punti per la laurea nella sessione estiva del terzo anno; 2 punti per la laurea nella sessione autunnale del terzo anno; 1 punto per la laurea nella sessione invernale del terzo anno;     
5. premialità di 1 punto per lo svolgimento di tirocinio curriculare;     
6. valutazione della prova finale: il punteggio massimo complessivo attribuibile alla prova finale è variabile da 0 a 5 punti al massimo.     
Il voto finale deriva da un unico arrotondamento effettuato sul punteggio risultante dalla somma di tutti gli elementi precedenti. L'arrotondamento avviene: - per difetto, laddove i decimali siano minori o uguali a 5; - per eccesso, laddove i decimali siamo maggiori di 5.     
Ove il punteggio raggiunga (o superi) 110, su proposta della commissione esaminatrice la Commissione, all'unanimità, può attribuire la lode.     


Ritiro della documentazione (pergamena e certificato)

Ritiro della pergamena di laurea     
Sarà possibile controllare le sessioni per le quali è possibile ritirare la pergamena alla pagina https://www.studenti.unige.it/iscritti/lauree/pergamene/ di Ateneo.

Ritiro del certificato di laurea     
Dal 1° gennaio 2012 (art. 15 Legge di Stabilità 2012) Enti pubblici e Gestori di pubblico servizio devono obbligatoriamente accettare le autocertificazioni.     
Tuttavia, in caso di necessità diversa, lo studente potrà richiedere un certificato attestante il titolo conseguito allo Sportello Unico della Scuola di Scienze Sociali, munito di marca da bollo da 16 euro e documento d’identità. Prima di effettuare richiesta, si suggerisce di attendere almeno una decina di giorni dalla proclamazione.